CVETAEVA Taccuini 1916-18

Marina Cvetaeva, oggi considerata uno dei nomi più importanti della poesia russa, è un’autrice sola e isolata, un outsider della letteratura sempre in lotta con la società e la cui unica missione sarà sempre e solo la poesia. In uno dei momenti più tragici della sua vita, bloccata a Mosca durante la rivoluzione, sola con due bambine da sfamare riversa se stessa nei suoi taccuini. I sentimenti generati dalla vita, la registrazione del presente, delle immagini e dei pensieri preziosi per un eventuale rielaborazione letteraria si susseguono rivelando le debolezze, la personalità, le inquietudini, gli entusiasmi, gli amori e le emozioni di Marina Cvetaeva, che costruisce per i posteri la cronaca di una vita drammatica. il diario dell’anima di un poeta.
Nota e traduzione: Irene TAZZINI
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Cve3.

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Nobiltà del cuore – dell’organo. Insolita diffidenza. È sempre il primo a suonare l’allarme. Potrei dire: Non l’amore provoca in me il batticuore, ma il batticuore – l’amore.

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L’anima, precisa la sento nel mezzo del mio petto. Lei è ovale come un uovo, e quando io sospiro, lei respira.

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Nataša Rostova25, Lise (dei Fratelli Karamazov), Sofja (Alessandro I di Merežkovskij) – tutte loro sono adolescenti della stessa natura, opposta alla ragazza di Turgenev,

La fine di Nataša Rostova è un vile miracolo. Nataša Rostova prima del matrimonio e Nataša Rostova dopo il matrimonio sono due creature tanto ostili quanto la prima Nataša e la principessa Mar’ja.26

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Cve2.

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Cedo sempre il posto ai vecchietti, alle vecchiette. Alle vecchiette con gioia, ai vecchietti – con piacere. (Solo non a quelli rasati, ciò significherebbe – offendere. Ai rasati – sorrido.)

Un vecchietto l’ho spaventato a morte. Un altro, al quale avevo offerto una monetina da 5 copeche (era mattino presto, e non gli cambiavano i soldi) mi ha guardata a lungo, senza capire: – «E come ve li rendo?» – «Oh signore! Per cinque copeche!» – «Ma no, signora, non si può fare». (Il vecchietto era all’antica.) – Allora, signore, pagate o uscite! – mise fretta il conducente. – Per l’amor di Dio! – supplicai io. Il vecchietto osservò di nuovo tutti con diffidenza. – Su prendete, finché ve li danno! – con stizza disse un operaio. Il vecchietto oscillò tutto, di nuovo. E d’un tratto, con viso ispirato: – Qual è il suo nome? – Il mio? .. Marina. – Allora, ecco, signora. Io, come si deve, accenderò una candela da cinque copechi per la vostra salute nella prima chiesa che trovo. – Oh d’accordo!» – E con gioia si fece una risata. Continua a leggere →

Cve1.

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TACCUINO

3

1916 – 1918

Per una totale armonia nell’anima si ha bisogno di armonia nella respirazione, poiché che cos’è il respiro, se non il ritmo dell’anima?

Dunque per far sì che le persone si capiscano l’una con l’altra, occorre, che camminino o giacciano a fianco.

7 Dicembre 1916

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Marzo

17 – nel giorno di Aleksej l’acqua scende dalle montagne1

25 – terzo incontro con la primavera2

(Nel giorno dell’annunciazione i ladri iniziano a rubare per tutto l’anno per la felicità) Continua a leggere →